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"Are You a mod or a rocker? I'm a rod!"

Wilco

Wilco - Sky Blue Sky

Non credo che sia una caso che la prima registrazione completa di Sky Blue Sky, sesto album dei Wilco, sia apparsa in rete, seppure in formato transcodificato ottenuto rippando le tracce dal sito preposto dal gruppo alla anteprima del disco, contemporaneamente all’eclissi di Luna. La bellezza e l’emozione che provoca l’ascolto di queste 12 tracce è a mio avviso assolutamente comparabile alla suggestione unica e trascendentale che suscita l’assistere ad un evento cosmico come quello ammirato ieri notte. Un’ombra proiettata a 384.400 kilometri non dovrebbe suscitare tanto scalpore, potrebbe obiettare qualcuno meno incline al pathos, ma anche in questo caso sono contento di potere prendere le distanze dal pensiero troppo antropocentrico che ha contraddistinto la nostra civiltà negli ultimi millenni. E se devo riconoscere dei meriti ad un uomo, allora adesso lo faccio nei confronti di Jeff Tweedy, faro dei Wilco. Dice che non è mai stato per lui, per loro, così facile realizzare un disco, perché sin dalle prime sessioni in sala di registrazione a Portland, il lavoro e le idee di tutti i componenti del gruppo convergevano nella medesima direzione, consentendo agli stessi di focalizzarsi sui dettagli della produzione anziché disperdere preziose energie per trovare comunione di intenti. E tutto ciò si traduce in un suono eccellente, un’insieme armonico, contraddistinto da quella naturalezza che marchia le grandi opere.
Sky Blue Sky – che vedrà ufficialmente la luce a metà maggio – torna ad essere più alternative country, con il chitarrista Nels Cline, che si è unito al gruppo dopo la pubblicazione del precedente LP A Ghost Is Born, capace di apportare un notevole contributo qualitativo, consentendo di intagliare atmosfere che talvolta mi ricordano alcuni dei migliori episodi acustici della storia del southern rock, come Impossibly Germany, specie nella sua seconda parte. La dolcezza di Please Be Patient With Me è stordente, mentre Walken sembrerebbe essere la traccia più immediata, una sorta di novella Heavy Metal Drummer. Il disco non conosce cedimenti e si congeda con On And On And On dove un piano accompagna un testo incantevole, da imprimersi indelebilmente nella mente.
Certo che, a proposito di congiunzioni astrali, quest’inizio di 2007 ha messo assieme un trittico indie semplicemente straordinario come The Shins, Modest Mouse ed ora Wilco, facendo letteralmente impallidire quello dello scorso anno che annoverava Calexico, Grandaddy e The Flaming Lips.

Impossibly Germany mp3

Side With The Seeds mp3
 
Walken mp3

8 Risposte to “Wilco”

  1. visto che siamo in vena di esegesi bookletistiche… 🙂
    non vorrei dire un’idiozia ma quella fotografia, se non ricordo male, è di un fotografo romano che un paio d’anni fa vinse un celebre premio internazionale. ne parlarono tutti i telegiornali. può essere?

  2. Non avevo focalizzato, anche se mi risultava vagamente familiare. Mi fa piacere pensare che questo gran disco avrà un – seppur marginale – contributo italiano.

  3. Non ti dico la gioia nel leggere quanto hai scritto. E sì, l’eclissi è stato uno spettacolo incredibile.

  4. Recensione superba come l’eclissi di luna. 😉 Non vedo l’ora di mettere le mani sul disco!

    federico
    accentosvedese.blogspot.com

  5. Grazie Federico! Anch’io non vedo l’ora di disporre almeno di una versione non transcoded, perchè questa mi fa tornare all’epoca delle audiocassette registrate senza Dolby! ;]

  6. Ho scoperto i Wilco grazie a te. Non fosse altro per questo, ti terrò sempre fra i preferiti.


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