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"Are You a mod or a rocker? I'm a rod!"

The Apples In Stereo

The Apples In Stereo - New Magnetic Wonder [provisional]

L’idiozia più grossa a riguardo dell’indie l’ho sentita pronunciare da uno dei santoni indie nostrani, quello che ha fondato anche una rivista molto cool, che sentenziò: “chi ama i Pink Floyd non è indie”. Non sarebbe molto difficile smontare questa teoria, partendo dal basilare concetto che è impossibile che il gradimento o meno di un singolo gruppo possa determinare la indietudine di un soggetto, per quello che poi può valere questa accezione. Sta di fatto che proprio uno degli uomini più indie del mondo, ovvero Robert Peter Schneider, creatore dei The Apples In Stereo e co-fondatore del collettivo Elephant 6, è la dimostrazione vivente di quanto l’assunto del paraguru sia risibile: il nome della sua band deriva proprio dall’ascolto, durante il brainstorming per trovare l’appellativo al gruppo, del brano “Apples And Oranges”, singolo del 1967 di Syd Barrett e soci (che merita una visione qui). Originariamente la band si chiamò The Apples, ma Schneider pensò di conferire un tocco di psichedelia con l’aggiunta di In Stereo.
Tutto questo per dire che New Magnetic Wonder, nuovo LP della band dopo 5 anni di attesa è in circolazione con abbondante anticipo sulla data di pubblicazione, prevista per il 7 febbraio 2007. Ed è valsa la pena aspettare con pazienza, dato che i The Apples In Stereo e la moltitudine di ospiti tra cui spicca Jeff Magnum dei Neutral Milk Hotel consegnano un doppio stupefacente nel suo insieme, con un disco che contiene 14 brani ed il secondo che offre altri 12 pezzi definibili come seguiti o richiami. Intendiamoci, non è un disco che raggiungerà vette di gradimento popolare sinora inarrivabili per i gruppi Elephant 6, ma rappresenta un perfetto esempio di maestria musicale indiepop, che arriva persino alla creazione di una nuova scala musicale, definita “non-pitagorica” da Schneider, il suo inventore.
Segnalo infine la curiosità relativa al fatto che l’etichetta che pubblicherà New Magnetic Wonder è la neocreata Semian, una iniziativa di Elijah Wood, il Frodo di LOTR nonché lo stalker di The Eternal Sunshine Of A Spotless Mind. La generazione cresciuta a pane ed indie si appresta a contollare le leve del potere… ;]

Energy mp3

Radiation mp3

14 Risposte to “The Apples In Stereo”

  1. Bellissima la citazione di Mr E.. 😉

  2. Sapevo che Wood fosse un amante del genere, ma non che avesse fondato una casa discografica. Cercherò di ascoltare il disco: da come ne parli sembra roba ottima. Grazie per il consiglio su Oink. Come sai sono negato con quelle tecnologie, quindi speriamo bene! Blutarsky

  3. …nonchè strepitoso safran nel bellissimo “ogni cosa è illuminata”, dove recita a fianco del cantante dei gogol bordello.

  4. Ecco, come mi piacciono queste citazioni raffinate di cinema d’autore e letteratura d’avanguardia (Foer è nella watchlist e attende con impazienza nello scaffale)! A proposito di cinema e musica: che bello è stato ritrovare due pezzi di Sufjan Stevens (tra cui l’enorme Chicago) nella OST di Little Miss Sunshine? Film peraltro validissimo a prescindere…

    Bluto, vedi sotto advice #2. Però registro una stranezza: su Oink non risulti accedere da due settimane, sarebbe impossibile fare upload senza loggarsi!

    Kontrasto, visto Blinking Lights in bella evidenza sul tuo blog, quindi è comprensibile il tuo apprezzamento… ;]

  5. caspita verissimo. quando il furgoncino gialle parte su quello straordinario campo lungo sulle note di chicago… ti si apre il cuore.

  6. ps. forse sbaglio a dirti questa cosa, non vorrei creare pregiudizi in negativo. insomma, secondo me, “ogni cosa illuminata” è uno dei poch(issim)i esempi in cui il luogo comune che recita “però il libro è più bello del film” non attacca proprio. molto più riuscito il secondo.
    poi mi dirai.

  7. assolutamente d’accordo.
    assolutamente meglio (e di gran lunga) il film del libro.
    (e poi nel libro manca la colonna sonora e questa fa molto 🙂

  8. a quello non ho accennato perchè (trattandosi di musica russa, tra cui uno dei miei gruppi cult, i “leningrad”) sarei scoppiato immediatamente in lacrime. 🙂

  9. Grazie delle preziose indicazioni, il cui valore è elevato al quadrato dall’autorevolezza degli autori. ;]
    Fortunatamente sullo scaffale si adagia Molto Forte, Incredibilmente Vicino, consigliato a sua volta da una preziosa musa. A dire il vero ci sarebbe anche Everything Is Illuminated, donatoci da amici canadesi, ma, per quanto istruttiva, la lettura in lingua originale non è di tutto relax.

  10. Eccellente post. E, tanto per fare statistica….sì, è più “illuminato” il film…

  11. Grazie Cid! Nel frattempo mi sono illuminato anch’io. Molto.
    E per sdrammatizzare: ma come facevano prima del 1969? Meno male che sono nato nel 1964! ;]

  12. …mi secca ammetterlo…ma non ho capito la battuta….sob….

  13. Ogni cosa è illuminata è stato, per me, un completo fallimento, uno dei pochi libri che non sono riuscita a finire (il film vale almeno metà fustino?). Molto forte incredibilmente vicino, invece, ah…!

  14. Fainberg penso che varrebbe la pena di tentare, a me la pellicola è piaciuta molto. Potrebbe servire per esorcizzare il libro indigesto… (che a questo punto mi guarderò bene dal leggere – tantomeno in inglese).

    Cid, la battuta è veramente triviale, e si riferisce a quando Alex (l’enorme Eugene Hutz dei Gogol Bordello) racconta al fratello di come la famosa pratica amatoria debba il suo nome all’anno in cui è stata inventata… ;]


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