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"Are You a mod or a rocker? I'm a rod!"

The Warlocks

The Warlocks - Surgery

Due batterie e tre chitarre per creare un poderoso muro di suono psichedelico. The Warlocks, il gruppo che ha lo stesso nome dei Grateful Death e dei Velvet Underground nelle loro incarnazioni preliminari, li ho incrociati con il loro secondo album Phoenix risalente a fine 2002, ma di fatto salito agli onori delle cronache solo nel 2003, che conteneva un piccolo gioiello pop: il brano Baby Blue che ha risuonato per mesi nelle orecchie e non ne voleva sapere di lasciare la compilation ad altissima rotazione. Diandra dice che è una canzone da doccia, e probabilmente è anche vero, ma il verso “I’m waisting my time with You, my baby-baby blue” l’ho sempre trovato molto adatto alle – non troppo – frequenti difficoltà di comprensione dell’altra metà del mondo.
I The Warlocks sono un sestetto californiano, ed in questi anni hanno interagito spesso con i loro vicini (geograficamente e musicalmente) The Dandy Warhols e The Brian Jonestown Massacre, oltre che con Beck. E dai due gruppi strettamente imparentati, che sono protagonisti (più o meno volontari) della pellicola Dig!  (che sono veramente molto curioso di vedere), hanno certamente tratto molta ispirazione, anche se le tendenze decisamente più lisergiche del frontman Bobby Hecksher li ha spinti verso una connotazione mystic rock, categoria orfana dei Kula Shaker. Curiosamente i tre gruppi pubblicheranno quest’anno contemporaneamente i loro nuovi dischi. Quello dei Warlocks, Surgery, atteso in teoria per fine agosto, è già circolante nei canali alternativi della rete. Evidentemente in estate i tempi delle anticipazioni sono destinati a dilatarsi, dato che anche l’anno scorso Antics degli Interpol era ampiamente disponibile in luglio a fronte dell’uscita ufficiale pianificata per settembre.
Per apprezzare appieno le doti dei Warlocks, probabilmente, sarebbe necessario fare abbondante ricorso all’LSD, ma io (s)fortunatamente mi sono sempre fermato al THC. Mi arrangio quindi con le allucinazioni fornite dal caldo torrido di questi giorni per cercare di avvicinarmi ad un punto di osservazione più adatto, e la prima cosa che faccio, ascoltando questo disco, è quella di cercare un’altra perla alla Baby Blue. Che non trovo, purtroppo. Potrei accontentarmi di The Tangent come surrogato, ma siamo piuttosto distanti da quello standard. E allora è meglio guardare all’insieme, che tutto sommato rende meglio e tende a trarre giovamento dei ripetuti ascolti. L’ideale sarebbe ascoltarli al Lollapalooza a Chicago, sfruttando sin troppo celermente e sfacciatamente il fresco invito dell’amico-fornitore danese che diventa Console (!) della città dell’Illinois, ma probabilmente a quel punto l’attenzione verrebbe distolta da altri ben più performanti gruppi, e comunque sarà meglio giocarsi il bonus un altro anno, sfruttando una migliore pianificazione vacanziera. Oppure non resta che ripiegare su Odditorium/Warlords Of Mars dei The Dandy Warhols o We Are The Radio dei The Brian Jonestown Massacre in arrivo nei prossimi mesi.

The Warlocks – Come Save Us (m4a)
The Warlocks – It’s Just Like Surgery (m4a)

Valutazione 3,8 su 5,0

7 Risposte to “The Warlocks”

  1. tu pensi di aver fegato me…ma pimpa non si fa fregare da nessuno! ;O

  2. l’avevo sentito tempo fa e lo sto riascoltando in questo momento ispirato dal tuo post. e avrei anche delle cose da dire, ma mi sono accorto che le ha già dette quasi tutte questo tizio. a me sembra psichedelia all’acqua di rose. se ben ricordo (il disco non mi era rimasto molto impresso) provai la stessa sensazione che provo normalmente quando sento quei vintage-ritardati dei jennifer gentle. questo ovviam. non vuol dire che non sia un disco piacevole magari da canticchiare in macchina o sotto la doccia. appunto.

  3. Qui nessuno voleva fregare la Pimpa… ;ç

  4. Ho letto la recensione che hai linkato Emmepi. La trovo un po’ severa, e pensavo di trovarmi di fronte all’ennesimo iper-critico. Invece leggendo, sempre di Samuele Boschelli, le recensioni di A Ghost Is Born dei Wilco e The Secret Migration dei Mercury Rev, le trovo assolutamente perfette e di notevole livello. Di fatto nella critica di Phoenix (o The Phoenix Album per differenziarlo dall’omonino EP), non si trova neanche menzione di Baby Blue, che appunto è la parentesi pop che ha catalizzato -allora- la mia attenzione. Credo che la sua verve polemica -giustamente- nasca dal fatto che l’etichetta a suo tempo avesse cercato di spacciare i The Warlocks per quello che non sono. Ciò nonostante, Surgery può essere tranquillamente ascoltato senza il rischio di ritrovarsi le orecchie deturpate… ;]

  5. sì, in effetti hai ragione. anche il mio giudizio forse è influenzato dal fatto che venivano/vengono presentati come “la nuova psichedelia” e via scorreggiando, e a noi fan della musica addrogata ciò ci perplime assai. se uno li prende per quello che sono non sono male per niente (tanto che li sto ancora ascoltando…eheh)

  6. wow che notiziona!!!
    Io adoro i Warlock, e in generale tutti i gruppi con un sound retro che sanno scrivere canzoni!!!
    A me piacciono molto, ma non spenderò una parola in più per questi drogatacci!!!

    G.T.

  7. Grande GìTì! e buona permanenza a Procida! Come si dice tanga in giapponese? ;P


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