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"Are You a mod or a rocker? I'm a rod!"

Stars

Stars - Set Yourself On Fire

L’unico ricordo che ho di Montreal richiama a tonnellate di neve ammucchiate ai lati delle strade, un freddo subdolo, molto più agghiacciante dei -12° che il termometro indicava, perché l’umidità che sale dai rami del San Lorenzo rende vano qualsiasi tentativo di ricorrere alla tecnologia per una efficace coibentazione, e l’effetto wind chill è sempre pronto ad abbattere le ultime difese termiche. E se una città riesce ad essere estremamente piacevole anche in quelle condizioni climatiche, significa che ha davvero molto da offrire. In quella città si respira cultura, e ciò non accade molto spesso in Nord America. Non stupisce quindi il fatto che abbia saputo offrire, anche ad un genere di nicchia come l’indie, interpreti di notevole spessore. Non abbiamo ancora finito di celebrare i The Arcade Fire, siamo ancora coinvolti dai The Dears, ed ecco che gli Stars escono dall’anonimato con un album di notevole spessore: Set Yoursef On Fire. A dire il vero il disco risale al 2004, ma in Europa è disponibile solamente a partire da metà marzo, mentre negli Stati Uniti è stato distribuito sin dall’inizio dell’anno. La schiera di Canadiens e Canucks si sta ingrossando, potendo anche contare sugli Hot Hot Heat (Victoria – Vancouver che meritano un post separato per il loro nuovo album) e sui Broken Social Scene (Toronto). E proprio i loro compagni di etichetta BSS sono tra i parenti più stretti, anche se dovendo accostarli a gruppi similari è difficile evitare di pensare ai The Delgados, forse anche in funzione del doppio vocalist uomo (Torquil Campbell) / donna (Amy Millan) e ad un abbondante ricorso a fiati ed archi.
L’album viene introdotto da un epigramma un po’ sinistro: “If there’s nothing left to burn, set yourself on fire”. Ed i quattro Stars sembra proprio che si siano accesi nel realizzare questo disco, che anagraficamente è il loro terzo, ma che da un certo punto di vista rappresenta invece un esordio. Ed il calore si propaga nell’ascolto, che viene gratificato da una buona produzione e da un grande mixaggio. Il singolo Ageless Beauty avrà numerosi passaggi sulle radio tematiche, ma da solo non basta a rappresentare adeguatamente il livello dell’album che richiede un ascolto integrale per essere compiutamente apprezzato e che mette in evidenza il notevole livello di bassista (Evan Cranley) e tastierista (Chris Seligman).

Ageless Beauty audio mp3
Ageless Beauty video Media Player

Valutazione: 4.0 su 5

10 Risposte to “Stars”

  1. le condizioni climatiche del cazzo sono spesso un valore aggiunto, a saperle sfruttare…
    non sono ancora riuscito a spostare quest’album dal limbo del “non ancora ascoltato”, ma mi riprometto di farlo…
    ;]

  2. (se non hai mai amato le spillette, amerai la mia)

  3. Certamente, se non altro per la proprietà transitiva… ;]
    Grazie.

  4. grazie del link! mi sono procurata gli eels, poi ne dirò. ^_^

  5. Figurati Ro, è un piacere leggerti, bella la tua ultima trascrizione artistica. Sono certo che sarà di tuo gradimento BLAOR, viste le premesse (da Connor Oberst a Damien Rice).

  6. Il canada è una vera sorpresa perchè stanno venendo fuori di continuo cose interessantissime, penso all’etichetta constellation. Ma anche questo che segnali sembra una buona dritta. Bye

  7. Grazie della segnalazione della Constellation, che non conoscevo. Sembra proporre parecchio materiale interessante. Montreal, manco a dirlo…

  8. de nada 🙂 se ti avvicini alla constellation prova a dare un ascolto a “the silver mt zion…” sono un gruppo incredibile!

  9. Ottimo Ruckert, ci provo adesso con Horses In The Sky!


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